Il ruolo delle Ferrovie nella Seconda Guerra Mondiale

Michele Antonilli - Mario Pietrangeli 

Formato: 15,24 x 22,86

Costo: 14 euro

 

 

Raccontare la Storia attraverso il treno questa è la validità, l’originalità, la peculiarità del “Ruolo del Treno nella Seconda Guerra Mondiale”.  Il treno come mezzo di comunicazione è noto a tutti, lo è molto meno in una collocazione storica, luogo dove si sono svolti avvenimenti famosi come paci, diktat, abdicazioni, incontri politici ad alto livello, viaggi segreti, eventi bellici che si sono verificati lungo le strade ferrate. L’epopea del Treno nella Seconda Guerra Mondiale è raccontata con passione in questo saggio avvincente come e più di un romanzo. Accordi politici, fughe precipitose, viaggi segreti, eventi bellici, rivoluzioni: il treno nella Seconda Guerra Mondiale è spesso andato ben oltre il suo ruolo di semplice mezzo di locomozione per fare da sfondo ai più diversi avvenimenti storici.  Questo saggio ripercorre una serie di eventi della Seconda Guerra Mondiale che hanno avuto le strade ferrate e i convogli ferroviari come protagonisti.  Tra gli eventi degli anni Trenta c’erano le visite dei dittatori l’uno nel paese dell’altro.  Ciano scrisse sul suo diario: “Preparo di persona la visita del Duce in Germania – si legge in data 27 agosto 1937 – Oggi ho approvato la prima bozza del programma.  Ho raccomandato a Storace, Alfieri e Sebastiani la scelta delle persone al seguito.  Curarne le uniformi.  Dobbiamo apparire più prussiani di loro”. In un libro dedicato al treno nella Seconda Guerra Mondiale non può mancare naturalmente un capitolo dedicato al tragico ruolo svolto dalla ferrovia per mettere in pratica la ‘soluzione finale’ che i nazisti elaborarono cinicamente per sterminare gli Ebrei. Per il futuro è opportuno confidare e sperare nella saggezza dell’umanità, essa solo può permettere alla ferrovia di svolgere la missione per la quale è stata creata: unire gli uomini oltre le frontiere e portare il suo contributo nel trasporto e nello scambio internazionale. La vera vocazione dell’uomo è applicabile ugualmente alla ferrovia: se deve essere soldato, essa lo diventa. Ma non sarà mai questa la sua vera faccia e la sua vera missione.

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