Una vicenda ricca di spunti storici che svela i meccanismi del potere dell’antica Roma, tessendo abilmente scenari esotici ed esoterici tra fughe, espedienti ingegnosi, personaggi secondari caratterizzati con estrema lucidità ed efficacia nella dicotomia pressante tra la Capitale dell’Impero e lontane Province. In sottofondo il ciclo del vetro ricostruito con particolare brillantezza e verosimiglianza ad amalgamare avventura, sapienza, psicologia e sospensione dell’incredulità.

Una storia vera scritta con l'immediatezza del sentimento, senza orpelli perché è importante raggiungere l'obiettivo: la diffusione di un messaggio forte e immediato che porti speranza e strumenti di intervento efficaci. La figura del protagonista emerge con pulsante vivezza grazie alla narrazione corale dove la molteplicità di punti di vista rifugge il pericolo della fruizione frammentata mantenendo un’unità d’insieme solida, che delinea a tutto tondo la tragedia di chi non si sente a suo agio nel proprio corpo e il bisogno di fare di più di chi resta.

Un’opera ibrida che conduce il lettore attraverso una sorta di viaggio multidimensionale in cui l’autore si mette in gioco sotto ogni punto di vista, affabulando, catturando, esaltando e dissacrando  senza mai tradire una correttezza formale ed estetica che contribuisce a creare una sorta di involucro sostanziale che struttura un’esposizione frammentata solo all’apparenza.

Con uno stile squisito e con un linguaggio di rara eleganza, il romanzo offre un punto di vista originale descrivendo vicende piccole, d'amore e di  amicizia,  nel quadro generale dell'avvento del nazismo e dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale. Ma agli eventi, quelli personali e quelli dell'umanità tutta, e ai sentimenti, d'amore e di amicizia, si sovrappone

potente la musica che a sua volta evoca immagini e impressioni delineando una storia nella storia componendo sul pentagramma del ricordo,la melodia per inseguire i propri sogni.

Un testo sul tennis che va oltre le più rosee aspettative di chi desidera approfondire l'argomento. Il testo, scritto in modo magistrale, senza ridondanze e con estrema precisione, infatti, tocca ogni aspetto

di questo sport lasciando nel lettore la netta sensazione di interagire con un esperto e a volte... di trovarsi sul campo.

Una raccolta deliziosa, arguta, graffiante, colta che viaggia su un linguaggio tridimensionale che modella e definisce l’uomo dietro la penna suscitando una rara e pertanto preziosa corrente empatica. Gli episodi pregni di vita aprono scenari sempre nuovi, calati in contesti differenti eppure naturalmente connessi con la figura primaria del medico. Le scene proposte in rapida sequenza cavalcano le onde di un tempo articolato sulle tappe di un tragitto ben definito che tiene il lettore in continua avida sospensione.

Finalisti Premio Letterario Amarganta Ed. IX:

 

Duilio Carpitella - Alterne derive di là dall'orizzonte

Rossana Cilli - Oltre le quinte - Concerto in tempore belli

Rodolfo Lisi - Tutto tennis

Adriano Claudio Rossi - Il buio tra le colline

Claudiano Sironi - Storie mediche oltre il camice

Marco Termenana - Mio figlio. L’amore che non ho fatto in tempo a dirgli

Sezione Narrativa & Saggistica - Premi Speciali

Il romanzo, con protagonista un uomo semplice nativo di un paesino siciliano, arruolato nella divisione Julia durante la seconda Guerra Mondiale, si pone come inno alla libertà e alla forza dello spirito umano. Alla dettagliata ambientazione storica sul fronte russo e al rientro avventuroso e doloroso, si sovrappongono le vicende di vita di chi è rimasto nella terra natia, in entrambi i casi la penna dell’autore riesce a cogliere con particolare efficacia  le sofferenze  che gli esseri umani sono capaci di infliggersi a vicenda, ma sa anche sottolineare gli atti di imprevista solidarietà e di gentilezza. Su tutto brilla la scintilla della dignità umana alimentata dall’amore. 

Ironico e irriverente, il romanzo traccia la distanza della difficoltà di assolvere ai propri presunti doveri restando fedeli a se stessi in caso di totale discrepanza. Ne consegue il senso di ribellione e una serie di godibili reazioni a catena che travolgono il lettore con un folgorante impatto emotivo che dissemina a piene mani neologismi sempre perfettamente contestualizzati in cui non viene mai meno il senso di autenticità del protagonista e la capacità dell’autore di rendere realistiche situazioni palesemente distopiche. In definitiva una disanima sull’animo umano da leggere sorridendo viaggiando tra realtà e fantasia.

Con un linguaggio raffinato ed elegante, l’autore  rende tridimensionale la novella di Guy de Maupassant

creando una cornice vivida impreziosita dall’analisi efficace del contesto sociale, storico, culturale e umano in cui venne composta. Ne deriva un excursus godibilissimo e originale che riesce ad attualizzare il messaggio maupassantiano evidenziandone la modernità laddove, con precisione chirurgica, analizza con compiutezza e rigore scientifico le sfaccettature della sessualità femminile e della prostituzione.

Il romanzo a due voci è una storia intensa di amore, di nascita e di rinascita. L’espediente corale risulta vincente laddove la dicotomia confluisce nel tracciare la strada coraggiosa di formazione di un uomo precocemente sconfitto che, tra note di gioia e note sconsolate, evolverà compiendo il destino suo e di sua figlia attraverso pagine di grande impatto emotivo, accettandosi con i propri limiti e le proprie paure.

Frizzante, coinvolgente, intrigante, “Il fischio finale” ritaglia ritratti umani talmente fotografici da

dar vita a una dimensione narrativa squisitamente visiva. Con un ritmo sempre sostenuto, il confine tra politica e calcio diviene sempre più virtuale mentre i temi di sottofondo affiorano assieme all’impietoso giudizio su chi disperde il proprio potenziale concentrandosi piuttosto nella ricerca di una facile scorciatoia. Ne consegue lo stringente stimolo a interrogarsi sulle contraddizioni personali e su quelle di un popolo.

Con uno stile narrativo efficace reso ancora più diretto dalle descrizioni “da cronaca” che contestualizzano mettendo al bando ogni sfumatura, l’autore non fa sconti e piazza il lettore sulla scena perché abbia piena consapevolezza dei fatti, dei sentimenti e delle sensazioni del protagonista, dei comprimari, ma anche delle figure di fondo, la gente comune destinata a pagare il più caro prezzo di un periodo drammatico e sanguinoso. Il Cavallero, col suo ruolo militare ma anche per le influenze esercitate sulla politica e sull’economia, figura enigmatica e poliedrica dall’indubbio fascino, riempie pagine emozionanti con sequenze, pensieri e violenze che suscitano sdegno ma che, soprattutto, fanno riflettere sul giusto peso da assegnare al vuoto lasciato da una morte, tra tante, inspiegabile.

Con una narrazione di notevole impatto emotivo, l’autore introduce il tema del bullismo in un’atmosfera impreziosita dal calore dei ricordi, alternando momenti di tensione ad atmosfere permeate dal valore dell’ascolto e dell’amicizia. Il dualismo torna nei due piani temporali legati al protagonista e al suo amico attempato, che scorrono paralleli per poi amalgamarsi nella comprensione e nell’empatia, un punto di convergenza superiore a cui il lettore accede con facilità grazie alla scorrevolezza con cui viene reso l’universo frastagliato e drammatico del protagonista.

“Le forbici di Atropo”  utilizza una spregiudicata ironia per affrontare il tema della morte ricorrendo a un espediente originale ed efficace, che consente di argomentare con monellesco distacco il caos generato dalla sparizione della morte stessa sia nel mondo degli umani, che in quello mitologico dell’antica Grecia.Il recupero del tempo quale dimensione umana infinita declina infatti conseguenze inimmaginabili con ripercussioni pesanti anche sull’Olimpo da cui la divertente passerella di personaggi (ora ex) mortali e immortali piegati dall’ineluttabilità di un’imprevedibilità che spiazza e delude regalando al lettore ampi scorci di riflessione.

Opera ambiziosa e di grande impatto emotivo, il saggio accompagna il lettore in un raffinato e tridimensionale viaggio nel tempo dispiegando del Rinascimento non solo radici, storia, personaggi, influssi e retaggi, ma anche dinamiche intrinseche originali, mix di natura e sentimento, creando una miscela coinvolgente da cui origina una maggiore consapevolezza di noi stessi e della sensibilità storica e artistica del nostro essere moderni.

Un romanzo ben costruito, dal forte sapore evocativo, che malga abilmente tematiche importanti traghettate dal passato all’oggi in un’atmosfera corale densa e avvolgente resa più pregnante dal sapiente uso del dialetto.

Diretto, scientifico e puntuale, il saggio fa luce sulle dinamiche delle bande partigiane durante l’occupazione tedesca tra Monterotondo e la zona sublacense, attraversando la Sabina Romana fino alla media Valle dell’Aniene. Lo stile asciutto dell’autore accompagna l’excursus magistrale restituendo alla storia momenti, volti, voci, disposizioni, comunicazioni, documenti, elenchi e allegati con rigore scientifico e passione. Le ricostruzioni essenziali di idee e di azioni risultano precise ed esaustive, analizzando ogni singola realtà e le reciproche inferenze, raccordando il tutto in uno scenario di straordinaria coerenza restituito alla collettività.

Un excursus a trecentosessanta gradi dell’opera di Maria Luisa Spaziani, che restituisce con profonda interezza la personalità eclettica della letterata rendendola fruibile anche ai non specialisti. L’analisi chirurgica spiega e contestualizza poggiandosi su un ampio spettro di fonti bibliografiche.

Il saggio  non trascura nessuna delle sfaccettature della Spaziani rivelando le molteplici dinamiche innescate da una donna geniale  estranea al qualunquismo stilistico contemporaneo.

Con competenza, stile e fluidità, il saggio accompagna il lettore a maturare la capacità di operare scelte oculate e (soprattutto) consapevoli vagliando tutte le alternative possibili in materia di turismo andando oltre la semplice suggestiva confezione del “prodotto”.

 Una lettura interessante e educativa che non lesina a suo modo colpi di scena e cambi di prospettiva offrendo scorci inediti (basti pensare al cineturismo!) nonché la possibilità di dotarci delle basi necessarie per sviluppare il senso critico necessario per vagliare le numerose offerte di un settore sempre più importante nel nostro Paese.  Ma anche per creare mete appetibili per chi si trova dall’altro lato della barricata.

Un romanzo breve dalla scrittura semplice, di grande fluidità, che riesce a mettere in luce con grande vivezza il fenomeno, sottovalutato a livello giuridico e sociale, della violenza psicologica. Nel suo svilupparsi, le vicissitudini della protagonista evidenziano con decisione la differenza tra questo tipo di  sopraffazione e una generica relazione conflittuale, facendo di Marianna la  portavoce della possibilità di sottrarsi al giogo per divenire padroni di se stessi.

Un romanzo rosa dal ritmo spumeggiante, caratterizzato da un incalzante senso dello humor che domina sia i soliloqui della protagonista che i dialoghi. Un viaggio spumeggiante, interno ed esterno, cavalcato con costante dosata esagerazione che, a sorpresa, suggerisce infine la possibilità di esplorare  noi stessi da una prospettiva diversa e sopra le righe. 

Il romanzo, di spiccata matrice gialla, ricalca il genere nell'ossatura prendendo in prestito tuttavia spunti e riflessioni che progressivamente arricchiscono la trama senza tuttavia tradire le premesse, includendo accenni alla cucina e costruendo buone ambientazioni. Se ne origina un narrato veloce ma accurato, immerso in un'atmosfera densa in implacabile crescendo. 

Un romanzo dalle tinte forti, che cala il lettore nell'ennesimo contesto di violenza domestica, raccontato  senza sconti e senza fronzoli. La protagonista, descritta con ferma padronanza, evolve con credibilità dando vita a un personaggio empatico la cui potente presa di consapevolezza riesce a trasmettere speranza e incoraggiamento anche laddove il destino appare scontato e spietato.

Una storia d’amore scritta con linguaggio raffinato e scorrevole, con ottima caratterizzazione dei personaggi che evolvono credibilmente in una narrazione arricchita da un tessuto avventuroso e multiculturale.

In una dimensione dalle sfumature alterate rispetto a quelle reali, Molino costruisce una storia variegata con inaspettati risvolti all’insegna della suspense e del rifiuto all’asservimento della mente, proponendo al lettore un viaggio emozionante.

SEZIONE NARRATIVA & SAGGISTICA - MENZIONI D'ONORE

Un viaggio variegato e avventuroso sulle tracce del padre scomparso di uno dei protagonisti, è il fil rouge di una storia divertente e scanzonata che procede a ritmo serrato accumulando indizi e incrociando personaggi divertenti in un caleidoscopio di situazioni rocambolesche fino a rendersi conto che la ricerca ha assunto un significato più profondo. Ogni elemento, per quanto stravagante, è ben armonizzato nel complesso in una storia che, oltre a gustosi riferimenti culinari, non manca di strizzare l’occhio all’immaginario televisivo mantenendo viva l’attenzione fino all’epilogo.

Pensieri, emozioni e storie si susseguono nella narrazione a ritmo serrato, inducendo il lettore a condividerli in maniera profonda. Il moto fluido e spontaneo è divertente, privo di orpelli ed estremamente empatico laddove le esperienze multidimensionali dell’autore diventano momento di riflessione corale, in quello che è un continuo interrogarsi e rispondersi in una sorta di inarrestabile presa di coscienza nei confronti del senso pieno della vita a dispetto delle difficoltà che minano l’autostima e la fiducia nel mondo che ci circonda. 

Un thriller godibile, raccontato in prima persona in una Bari tridimensionale sconvolta da una serie di omicidi. Con ritmo sostenuto, in un’atmosfera che si fa sempre più cupa, il romanzo fa emergere con scioltezza molteplici possibilità di soluzione mentre la storia si popola di personaggi variegati, caratterizzandosi per i richiami al mondo della musica in un crescendo di colpi di scena che accompagnano il lettore verso un epilogo ben orchestrato.

Ironico e dissacrante, già dal titolo e dall’immagine di copertina, l’autore propone brevi storie legate al Coronavirus in situazioni sempre nuove caratterizzate da un’ambientazione verosimile da cui si dipanano piccole storie nella storia articolate su dialoghi veloci come su monologhi inquietanti sempre in chiave estremamente plausibile. Ne deriva un percorso fattuale e mentale che ingloba paure, traumi e speranze  in una distanza temporale di rilettura del passato  tesa a dimostrare il ruolo di interessi economici e prese di posizione globali discutibili.

In molti scritti, quale sia il genere, sono sparsi  elementi di vita vissuta dell’autore, sedimentati nelle note di fondo o  celati nel background di uno o più personaggi. In questo caso l’esperienza dell’autore è focale e costituisce la trama principale senza mezze misure, in modo così spontaneo e privo di fronzoli, da suscitare un’immediata empatia dacché lo stile, estremamente godibile, diventa cartina tornasole.

Dunque pensieri sparsi, maturati e profondi sulle tematiche più disparate, ma anche straordinaria profondità nei versi da cui trapela a volte una delicata passionalità.

Un romanzo scritto con perizia e mano ferma che, lontano dalla tentazione di adescare il lettore proponendogli una visione romantica del ruolo del chirurgo, punta dritto allo scopo di dimostrare che le più profonde verità spesso si nascondono nel proprio animo. In questo contesto, la malattia grave, spesso senza possibilità di risoluzione, diviene il mezzo che consente a tre persone distanti per genere, educazione e personalità, di trovarsi, di prendere in mano la propria vita e di trasformarsi trasportando lo sforzo di autoconservazione in una pulsione di livello superiore.

 

A volte l’umorismo si tinge di giallo con risultati sorprendenti, come in questo romanzo brioso, in cui la realtà leggermente alterata favorisce  il taglio ironico che caratterizza sia il fare dei buoni che dei cattivi e

dove sull’originalità, il ritmo, il prendere forma della storia, grava l’ombra della precarietà fisica e psicologica con esiti sorprendenti.

Un libro amabile, che strappa più di un sorriso, che parla di caffè e di feticismo con toni gradevoli e rilassanti. La trama si dipana leggera, giocando sulle difficoltà della comunicazione, creando un’atmosfera piacevole senza ostentazioni, con la sola legittima pretesa di regalare momenti di puro relax.

Il testo si sviluppa in modo intrigante con una suggestiva atmosfera noir in una Firenze i cui scorci e le cui vie fanno da contrappunto a una vicenda intrigata mai banale. Il linguaggio fluente e curato, accompagna il lettore lungo un tragitto che si arricchisce di personaggi ottimamente caratterizzati che si muovono senza sbavature gestendo le molte sfaccettature della vicenda, tratteggiando un quadro, attraversato da un’epidemia che include tutte le dinamiche del contesto, di cui si ha una visione completa solo a conclusione della narrazione. 

Utilizzando provocatoriamente (dato il contesto) l’antico l’espediente “del manoscritto ritrovato”, Digital Twin struttura un palinsesto proiettato ai confini del mondo digitale aprendo a scenari inediti con una narrazione che intende riprodurre i meccanismi più sofisticati dell’Intelligenza Artificiale in un’ottica necessariamente bidimensionale. L’esperimento è intrigante, supportato da un linguaggio che evolve (o involve) con lo scorrere delle pagine che si chiudono ad anello in un percorso flottante che riesce a comunicare la dimensione del non-ordinario.

Agevolato dalla ravvicinata conoscenza dei modus operandi di molti operatori dell’editoria, l’autore si diverte e diverte imbastendo una trama dalla connotazione surreale riconducibile al giallo. Ne segue una narrazione veloce, scandita da un ritmo  privo di fronzoli che ricorda  un incastro di scatole cinesi dentro le quali si celano interessi di varia natura fino all’epilogo ben concertato.

Il romanzo dai toni toccanti ed empatici, restituisce la memoria di uno spaccato popolare della Roma del dopoguerra rispettando il principio catartico della scrittura quale strumento di recupero della più profonda memoria. Ne nasce un viaggio che oltrepassa le barriere del tempo mettendo a fuoco le ambizioni e i desideri di persone qualunque, appartenenti a due famiglie come tante in una quotidianità che, giorno dopo, confluisce in una potente visione caleidoscopica dell’esistenza.

Con una narrazione di notevole impatto emotivo, l’autrice trascina il lettore nell’esistenza dei condomini di un antico palazzo, attraversandone luci e ombre. La trama si sviluppa tra il presente e un passato immerso in una densa energia drammatica causa prima di una successione di eventi dal ritmo sincopato che caratterizza un buon effetto finale.

Un thriller serrato ambientato in una città dall’atmosfera sinistra caratterizzata da episodi di  morte e di rapimento. La trama si snoda fluida su dialoghi veloci ed essenziali tracciando un viaggio nell’assurdo che sfida il lettore a individuare il colpevole in un’allucinante corsa contro il tempo.

Un romanzo ambientato nella Svevia medievale il cui intreccio narrativo, semplice e lineare, ha il merito di accompagnare il lettore alla scoperta di un luogo e di un tempo, di usi e di costumi, in un’ottima contestualizzazione storica.

Con un’ambientazione accurata e un villain di tutto rispetto, il romanzo procede spedito nell’esplorazione dei meandri della mente in progressivo deterioramento del protagonista e il suo crescendo psicotico.

A cavallo tra più dimensioni, si dipana un percorso tra leggenda e realtà che, seguendo il protagonista nel suo disperato tentativo di riscatto, non disdegna di sottolineare le contraddizioni di luoghi dalla natura meravigliosa ma soggetti a una forte discriminazione sociale e di genere.

La storia d'amore, centrale nella narrazione, si arricchisce così di emozioni suscitate dai molti spunti  (psicologici, classici, mitologici) che si alternano senza che venga dato nulla per scontato.

Un romanzo che mescola abilmente thriller e rimandi storici avvincendo il lettore con una trama ben articolata che scorre senza cedimenti tra colpi di scena e scritti antichi dal contenuto intrigante che restituiscono un'immagine tridimensionale del Mediterraneo orientale del IV a.C.

Un viaggio nell’assurdo che invita a scoprire angolazioni diverse e originali nell’ordinario, proponendo scorci surreali imprevedibili eppure in qualche modo possibili, della realtà. Un’esplorazione che rende ammissibile una diversa interpretazione dell’universo più granitico, agevolata da un’ironia sottile alimentata da un protagonista fantasmagorico.

L’ottima ambientazione storica e l’empatia trasmessa dai protagonisti della narrazione, rende la storia incalzante e la lettura avvincente. La credibilità sostenuta dalla descrizione di usi, costumi, strumenti costituisce un valore aggiunto che si somma al senso avventuroso e rocambolesco di cui è intrisa la trama.

FINALISTI POESIA

Una raccolta che rinnova e restituisce il senso della parola declinato in multiple accezioni, forgiando una costante tensione narrativa che presta la poesia alla realtà e viceversa. Le sillogi restituiscono lo sguardo dell’autrice che opera senza l’intenzionalità di descrivere ma piuttosto di plasmare il momento in sequenze testuali concentrando all’estremo la loro diegetica coerenza.

 

 

 

 

 

 

 

 

Incontro fortuito

 

Passi si incrociano per caso

sguardi afferrano dettagli

affiora un ponte di parole

 

sfugge il giorno a geometrie

segue linee invisibili e fonde

per qualche istante i destini

 

E’ la casualità a salvare l’anima

è l’imprevisto a squarciare

un mondo ordinato e grigio

Un’emozionante raccolta all’insegna della restituzione della memoria nella sua complessa interconnessione con la vita, ed è così che i frammenti del ricordo si trasformano in liriche che esplorano gli aspetti dell’esistenza con tono moderato e sottilmente efficace. Il poeta sonda così le profondità dell’animo umano attraverso l’eco della rimembranza interpretandone i passi che vibrano di sentimento e di pensiero in una dimensione evocativa che conserva le radici di ogni esperienza.  

 

 

 

 

 

 

Inutili versi

 

Mettere insieme

parole

come passi

ubriachi

sondare

il cedevole strato

dei pensieri

a rovescio

mentre intorno

la folla amoreggia

col senso

del vuoto.

 

Una raccolta intimistica, caratterizzata da un tono garbato e moderato che nulla toglie allo spessore dei sentimenti visti allo specchio. Attraversa le sillogi il senso della fine in tutte le sue declinazioni, corroborato da un acuto sguardo sulla realtà, fermo tuttavia restando l’invito ad apprezzare ogni momento ed esperienza.

 

 

 

 

 

 

 

 

Fine

 

Guardo i giorni, uno dietro l’altro

fitti di annotazioni, impegni, scadenze.

Eppure, i riquadri che ora mi ricordano

cosa devo fare, un giorno saranno bianchi.

Come la mia anima, alla quale non

servirà un calendario.

Il Premio Letterario Amarganta nasce nel 2015 con l’intento di arricchire l'offerta culturale proposta dall’associazione culturale Amarganta a partire dal settembre 2013. Scopo dell’iniziativa è promuovere la letteratura edita digitale, puntando sulla qualità e l’originalità delle opere.

 

 

Scadenza invio opere e pagamento iscrizione: 26 novembre 2023

 

Art. 1 – Il Premio Letterario Amarganta ha la finalità di sostenere e promuovere le opere edite in digitale, dando visibilità alle stesse e ai suoi autori.

Il premio è rivolto ai testi di narrativa o saggistica (prima sezione) e alle sillogi di poesia (seconda sezione), pubblicati in versione digitale (qualunque formato e qualsiasi anno di pubblicazione, anche se di essi esiste una pubblicazione cartacea), pubblicati da una casa editrice o in self.

 

Art. 2 – Al Premio possono partecipare scrittori di tutte le nazionalità purché maggiorenni e le opere iscritte siano in lingua italiana.

 

Art. 3Come partecipare. Occorre inviare una copia digitale del testo in qualsiasi formato digitale (pdf, doc, docx, mobi, epub, odt, …) con allegata nota di presentazione dell’opera e biografia dell’autore con indirizzo, numero telefonico, codice fiscale, e-mail, all’indirizzo e-mail premioamarganta@amarganta.eu entro il 26 novembre 2023 (farà fede la data del server del provider). La mail di ritorno erogata dal server attesta l’avvenuta ricezione del testo e sarà convalidata da un’ulteriore email dell’Associazione.

 

Importante, usare come oggetto della mail:

“PREMIO AMARGANTA IX – NomeDelPartecipante - CognomeDelPartecipante - TitoloOpera”

 

Art. 4 – Consistenza del premio

Primi tre classificati di ogni sezione: targa di merito

Menzioni speciali di ogni sezione: attestato

 

I premi verranno inviati esclusivamente in località italiane.

I nominativi dei vincitori e, se verrà allestita una cerimonia di premiazione, la data in cui si terrà la cerimonia di premiazione, verranno resi noti tramite email e pubblicazione sul sito www.amarganta.eu, sezione Premio Letterario Amarganta entro il 15 dicembre 2023.

 

Art. 5 – Il giudizio della Giuria è insindacabile.

 

Art. 6 – La quota di iscrizione è fissata in 7,00 euro per ebook da pagare tramite bonifico:

 

ASSOCIAZIONE CULTURALE AMARGANTA

BancoPosta

IBAN: IT66J0760114600001057188193

 

Gli autori possono partecipare con più opere (l’iscrizione è in caso pagabile con un unico versamento), non verranno ammesse opere pubblicate dall’associazione Amarganta. L'associazione Amarganta notificherà all’autore tramite email l’iscrizione dell’opera o delle opere.

 

Art. 7 – La partecipazione al Premio Letterario Amarganta implica l’accettazione incondizionata del presente regolamento.

 

ART. 8 – Tutela dei dati personali. In relazione a quanto sancito dal D.L. 30 giugno 2003 n° 196 “Codice in materia di protezione dei dati personali”, si dichiara quanto segue.
Ai sensi dell’ART. 7-11-13-25: il trattamento dei dati personali dei partecipanti, fatti salvi i diritti di cui all’Art.7, è finalizzato unicamente alla gestione del premio. Tali dati non saranno comunicati o diffusi a terzi a qualsiasi titolo.

Ai sensi dell’ART. 23: con l’invio degli elaborati con i quali si partecipa al concorso copiare nella mail il consenso scritto espresso dall’interessato al trattamento dei dati personali che segue:

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Consapevole che le informazioni da me fornite sono facoltative ma necessarie per la partecipazione al Premio Letterario Amarganta, che il trattamento è finalizzato allo svolgimento delle attività legate al Premio, che i dati saranno trattati nei principi della correttezza, liceità e trasparenza, esprimo il mio libero consenso al trattamento dei dati personali e sensibili da parte dell’Associazione Amarganta ai sensi dell’’art. 13 del D.lgs. 196/2003 e successive modifiche per tutte le operazioni previste nella citata Legge. Il trattamento dei dati personali potrà essere effettuato anche per finalità statistiche e d’informazione sull’attività dell’Associazione Amarganta.

 

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